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Potatura invernale

E’ risaputo che nel calcio, chi segna i gol prende la maggior parte delle attenzioni e cori dei fan. I centrocampisti e mediani che lavorano duro, invece, costruiscono quel lavoro più oscuro che contribuirà alla gloria delle punte.

Similmente,  in vigna, la vendemmia è il periodo del ciclo della vite che riceve la ribalta di stampa ed esperti e attira l’attenzione dei consumatori. La potatura invernale, invece, è quel tempo meno conosciuto ma ugualmente cruciale in cui si prendono le decisioni su cosa accadrà alla frutta della nuova annata.

Vigneto a Cavaion
Azienda Agricola Guerrieri RIzzardi a Bardolino

Ci sono diversi modi di potare le vigne. I più adatti sono decisi in base al tipo di vitigno, dove cresce, e che forma renderà le future operazioni più semplici. Ma il punto fondamentale è che la vite produce frutta su legno vecchio di un anno. Ciò significa che gli steli più vecchi non saranno fruttiferi. Lasciata a se stessa, la vite crescerebbe in una densa massa di legno prevalentemente vecchio. Quindi fino al 90% della crescita dell’anno precedente viene rimossa. Un lungo processo che si effettua quando i vigneti sono nella loro fase dormiente.

Pergola
Potatura a Cavaion
L’obiettivo principale della potatura invernale è quello di regolare le rese. Il mezzo principale è controllare il numero di gemme che produrranno i grappoli, per poi provare a bilanciare la produzione di frutta con la futura crescita vegetativa.  Suona semplice ma bisognerebbe sempre considerare l’affascinante e a volte frustrante fatto che la vite è molto sensibile ai cambiamenti meteorologici. Ancora di più in regioni fredde, dove le condizioni meteo  tendono a essere più variabili (gelate primaverili, livelli di piogge estive ecc).

La prossima volta che guardate un vigneto in gennaio o febbraio pensate al fatto che quello che farà emozionare il vostro palato nel futuro inizia da quelle oscure e apparentemente pigre giornate invernali.

Vini natalizi

Cosa mangiano (e bevono) gli italiani a Natale ? La risposta corretta è che in ogni regione (se non provincia) si può trovare una serie di piatti differenti in base a geografia e tradizioni. La scelta del vino è sempre stata indissolubilmente collegata con la cucina locale.

Diamo uno sguardo ad alcuni piatti della tradizione veneta e possibili abbinamenti enoici.

Un classico antipasto è rappresentato dagli affettati. In Veneto il più famoso è la soppressa (Sopressa a Vicenza) che si può anche trovare in versione con aglio. Un bianco di medio corpo ma con buona acidità come il nostro Costeggiola Soave è un perfetto accompagnamento ma un rosso fresco come il nostro Tacchetto Bardolino può rappresentare un’ottima alternativa.

Un classico per riscaldare l’atmosfera natalizia è il brodo di cappone, servito con tortellini. Anche in questo caso si può optare per bianco o rosso. Nel primo caso suggeriremmo il più strutturato Soave Ferra mentre un rosso morbido con un ricco profilo fruttato è ben rappresentato dal nostro Munus.

Sempre parlando di brodo  la salsa d’obbligo per accompagnare i bolliti nella zona di Verona è la pearà (pepata),  fatta con midollo, pan grattato e pepe. Con una lunga cottura in brodo ne risulterà  una salsa cremosa che troverà un perfetto abbinamento nel nostro vellutato Pojega Ripasso.

Gli arrosti sono un altro classico della tradizione culinaria italiana. In particolare quelli che vengono marinati nel vino rosso, solitamente accompagnati dalla polenta. L’Amarone, membro della più blasonata aristocrazia enoica italiana,viene usato … lasciandovi la carne immersa per una notte intera. E anche se si tratta di una preparazione costosa, ne vale la pena: il delizioso risultato si scioglie in bocca. Guerrieri Rizzardi è orgogliosa di produrre due raffinate espressioni di Amarone Classico, Villa Rizzardi e il nostro Cru Calcarole. Entrambi sono strutturati e di pieno corpo ma estremamente eleganti.

Il dessert è d’obbligo e ci sono varie opzioni, ma essendo un’azienda vinicola del veronese non possiamo che citare il Pandoro, con il suo morbido abbraccio che chiama per un vino dolce ma con spiccata acidità, come il nostro Recioto di Soave.

   

   

  

 

 

Merano Wine Festival 2017

L’elite del vino italiano e internazionale si è riunita a Merano la scorsa settimana per uno degli appuntamenti più di classe dell’anno. La ventiseiesima edizione del Wine Festival ha visto cinque giornate di degustazioni, dibattiti, Masterclass e eventi culinari con chef di fama internazionale.

Guerrieri Rizzardi era presente per l’undicesimo anno, questa volta con Calcarole Amarone 2008 e Pojega Ripasso 2015 che hanno deliziato i palati dei nostri visitatori. Lunedì, tradizionale giornata per le “bottiglie d’annata”, abbiamo presentato Villa Rizzardi 2003 che si è dimostrato ancora in ottima forma

Agostino Rizzardi
Calcarole 2008
Kuhraus di Merano
14 anni di età

Il quarto premio di prestigio per il Calcarole Amarone 2011

Ancora una volta siamo felici di condividere l’ultimo premio conferito alla nuova annata del nostro vino portabandiera, Amarone Calcarole.

L’annata 2011 è stata premiata con il massimo riconoscimento dei 5 GRAPPOLI  da una delle guide più influenti nel mondo del vino, Bibenda 2017.

 

Il Calcarole viene prodotto ogni anno ma viene poi imbottigliato e commercializzato solo se l’annata raggiunge il livello qualitativo che riteniamo adatto a rappresentare il migliore dei nostri cru.

L’annata precedente è stata il 2009, anch’essa insignita dei 5 Grappoli.

Il Calcarole 2011 ha già ricevuto altri importanti premi:

  • Tre Bicchieri -Gambero Rosso 2017
  • Platinum Award – Merano Wine Awards 2016
  • Tre Super Stelle – I Vini di Veronelli 2016

Restiamo in attesa di altri riscontri positivi non appena il vino sarà pronto per la distribuzione generale.

bibenda-2017

copia-2-di-etichetta-calcarole-a

Ci stiamo attrezzando per la raccolta manuale.

Spesso la produzione di Amarone  è descritta come uno dei processi più laboriosi al mondo e lo si pensa per una buona ragione.

Per eseguirla nel modo giusto richiede un attento lavoro di raccolta a mano e selezione dei grappoli, appassimento degli stessi con continuo controllo delle uve messe a dimora,  per poi passare a una lunga fermentazione, creazione del perfetto blend, affinamento in botti di rovere, affinamento in bottiglia e così via.

Ma anche prima della produzione c’è parecchio lavoro da fare se vogliamo che i nostri vini esprimano davvero il carattere del vigneto da cui provengono, e la pulizia delle cassette in cui verranno riposte le uve non è affatto un compito facile!

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Cassette di appassimento per le uve Amarone in attesa di lavaggio


Sebbene si senta la mancanza dell’immagine romantica del fruttaio  con i vecchi graticci, alcuni anni fa si è reso necessario il passaggio a cassette bianche in plastica motivati da una maggiore igiene e facilità di pulizia.

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Cassette bianche in PVC facili da pulire

 

La pulizia vien eseguita con una bagnatura delle cassette per inumidire gli eventuali residui di sporco con lo scopo di facilitare la sua stessa rimozione nella fase di lavaggio automatica.

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I prelavaggio facilita il lavoro della lava cassette

La macchina usata per il lavaggio delle cassette è come una potente lavastoviglie che elimina ogni traccia di residui.

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La macchina lava cassette
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Dopo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le cassette sono poi prese e accatastate a mano. Tramite il carrello elevatore vengono immagazzinate in condizioni igieniche ottimali in attesa della vendemmia che quest’anno, a giudicare dalle splendide giornate di sole, potrebbe già essere tra circa 10 settimane!

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Ogni cassetta viene controllata prima di essere messa in magazzino.
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Pronte per la vendemmia!

 

Segui la vita di un vigneto – Terza parte

Ravei – Settimana 6

 

Un paio di giorni di pioggia, un paio di temporali e l’aumento della temperatura fino a 27 °C hanno trasformato l’aspetto del nostro vigneto Ravei durante le ultime tre settimane.

Excellent leaf development over the last 3 weeks
Perfetto sviluppo vegetativo durante le ultime 3 settimane 

 

La crescita della vigna va avanti nel migliore dei modi con foglie lucide e sane. Il proseguimento di queste condizioni climatiche, nella prima parte dell’estate, sarebbe un buon punto di partenza per la vita delle nostre giovani vigne.

Ravei è collocato su un lieve pendio che volge a sud ovest, con una buona esposizione al sole pomeridiano, ma gode anche di una buona ombreggiatura. Come si vede dalla foto sotto, si trova tra un antico oliveto e un altro vigneto in primo piano.

Nesteled in between a 'Pergola' trained vineyard and an ancient olive grove
Ravei tra un vigneto a pergola e un oliveto

Si può così notare la differenza tra la tradizionale forma di allevamento a pergola e le file ordinate dei pali del nuovo impianto per l’allevamento a spalliera del nostro Ravei. I vantaggi del nostro allevamento a Guyot semplice sono molteplici, non ultima l’esposizione al sole di cui ogni singola vigna può godere.

Near this vine can be seen some the classic 'moranic' smooth large pebbles, typical of good Bardolino terroir
Vicino a questo ceppo è possibile vedere il suolo morenico, mosso e ricco di ghiaia tipico delle zone più vocate di Bardolino

Segui la vita di un vigneto – seconda parte

Ravei – Settimana 3

Ci sono già dei cambiamenti in corso nel nostro nuovo vigneto ‘Ravei’. Un’alternanza di piogge e schiarite seguite da diversi giorni di sole hanno fatto sbocciare la vegetazione delle nostre piccole viti.

Ora che hanno rotto la copertura di cera, ci aspettiamo una rapida crescita nelle prossime settimane.

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Rapida crescita delle foglie che hanno rotto la copertura in cera

 

All’inizio le viti non hanno bisogno di un sostegno, ma i pali per il sesto d’impianto sono stati posizionati e a breve verranno collegati dai fili formando la struttura su cui cresceranno le nostre viti.

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I pali sono stati posizionati, ognuno ha dei fori in cui passeranno i fili che completeranno la struttura

Come negli altri vigneti, anche qui incoraggiamo la biodiversità e si vedono già i primi “controllori dei parassiti” in azione. Siamo felici di vedere questa coccinella nel vigneto.

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Ecco una coccinella, un ospite benvenuto, perché è un perfetto cacciatore di afidi ed acari.

Segui la vita di un vigneto

Ravei – Settimana 1

Ravei è l’ultimo arrivato tra i vigneti di famiglia del Bardolino Classico, portando il totale a ben 40 diversi appezzamenti. Ma Ravei è diverso…

Qui abbiamo deciso di piantare una varietà comunemente associata al territorio della Valpolicella, il Corvinone. Sarà quindi il nostro primo tentativo di coltivazione di quest’uva nel cuore del Bardolino Classico. Crediamo che qui, su un dolce pendio,  affondando le radici tra le rocce, nei terreni argillosi e ricchi di ghiaia di Ravei, il Corvinone possa dare il meglio di sé.

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Copertura di cera sulle barbatelle appena piantate di Corvinone

Il vigneto presenta un’elevata densità d’impianto, arrivando a 5.900 vigne in soli 1.18 ettari.

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Il pendio e il terreno ghiaioso di Ravei garantiranno un ottimo drenaggio durante la pioggia

Per ora le barbatelle se ne stanno solitarie una in fila all’altra, ma la settimana prossima l’allestimento del sesto d’impianto fornirà loro una struttura su cui crescere, dando così forma ai filari.

La cosa buona è che le previsioni preannunciano pioggia seguita da un caldo sole d’Aprile, ottimi ingredienti per nutrire questi neonati.

Durante la crescita della pianta, la cera tende a rompersi. Ha già eseguito il suo lavoro di protezione iniziale

AMARONE, VENDEMMIA 2015

Il 29 settembre abbiamo completato la sistemazione in fruttaio delle cassette di uva destinate all’appassimento. Le uve sono state raccolte tra l’1 e il 18 settembre, con condizioni meteo ideali, soleggiate e calde. Per Guerrieri Rizzardi è la prima volta negli ultimi quindici anni che si inizia ai primi di settembre, quindi l’annata in assoluto più precoce dal 2000.

Solo alcune piogge tra il 13 e 14 settembre hanno brevemente interrotto la raccolta, per il resto l’inizio dell’appassimento ha sempre beneficiato di giornate calde e soleggiate.

Sono state messe  a riposo circa 15.000 cassette di uva, suddivise nei nostri cinque diversi fruttai a Pojega di Negrar, circa il 60% proviene dai vigneti coltivati a filare, mentre il resto proviene dalla parte alta dei vigneti a pergola di Pojega. Le uve raccolte sono soprattutto corvina (circa 40% del totale), poi rondinella (circa 33%), corvinone (11%) e per il resto barbera e sangiovese.

Nella seconda metà di settembre, l’alta pressione e il bel tempo, hanno contribuito a un veloce inizio di appassimento dei grappoli nelle cassette e il delicato passaggio dallo stato vegetale a quello legnoso del raspo è già in fase avanzata.

Storicamente, questo tipo di annate, con uve ricche di zuccheri e polifenoli, accompagnate da una buona acidità, danno vini strutturati e complessi, concentrati e ricchi di estratti.

Giuseppe Rizzardi

Harvest 2015 No. 5 Calcarole - 'Barbera just cut '

 

Harvest 2015 No. 24  Pojega Winery - 'Wooden boxes full of Corvinone'

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Guerrieri Rizzardi e la viticoltura organica

Il vigneto di Rovereti dopo la lavorazione meccanica per eliminazione delle erbe infestanti senza l'uso di diserbanti chimici (Maggio 2015)
Il vigneto di Rovereti dopo la lavorazione meccanica per eliminazione delle erbe infestanti senza l’uso di diserbanti chimici (Maggio 2015)

Con l’obiettivo che l’ecosistema viticolo sia il più possibile in equilibrio per funzionare bene, abbiamo deciso di iniziare un percorso per coltivare i nostri vigneti senza usare concimi e antiparassitari chimici di sintesi.

Vogliamo arrivare non solo ad una semplice sostituzione dei prodotti chimici convenzionali, ma ad essere più attenti nella gestione del suolo, volta a ristabilire equilibri ecologici, che l’uso prolungato di concimi chimici e diserbanti hanno rovinato negli anni, nonostante GUERRIERI RIZZARDI sia sempre stata attenta, nel tempo, fin dagli anni ’80 ad un utilizzo moderato di concimi e di antiparassitari chimici di sintesi.

Il risultato finale, a conclusione del progetto pluriennale, sarà di produrre uva e vino in modo “biologico”.

Attualmente il progetto è in corso a Negrar, nella nostra azienda della Valpolicella, dove:

Da inizio anni 2000: abbandono dei concimi chimici di sintesi per adottare unicamente concimi organici.
Dall’annata agraria 2014: abbandono del diserbo chimico dell’interceppo (sul filare) con prodotti chimici, sostituito da lavorazione meccanica svolta con una lama a funzionamento meccanico ( per pulire la fila dalle erbe infestanti). Tre passaggi annuali sono necessari per pulire il terreno dalle erbe infestanti.
Dall’annata agraria 2015: abbandono totale dei prodotti antiparassitari chimici di sintesi in favore di prodotti convenzionali ( rame e zolfo principalmente), nella difesa fitosanitaria contro oidio, peronospora, tignole della vite e botrite.

Dettaglio della lavorazione sull’interceppo nel vigneto di Rovereti (Luglio2015)
Dettaglio della lavorazione sull’interceppo nel vigneto di Rovereti (Luglio2015)

Dunque a oggi, l’intera azienda della Valpolicella è coltivata con metodo biologico.

Il prossimo passo sarà estendere questo approccio alle nostre altre aziende di Bardolino, Soave e Valdadige.

Giuseppe & Agostino Rizzardi

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